L’odore pungente del legno ed il crepitio del fuoco accompagnano la tradizionale ricorrenza che ogni anno in Romagna si celebra in occasione dell’equinozio di primavera, nella notte tra il 18 ed il 19 di marzo.
Un rito propiziatorio ancestrale di origini pagane, che la cultura cristiana ha posto sotto l’insegna di San Giuseppe, protettore dei poveri, dei derelitti e dei falegnami. Quegli stessi falò rigeneratori che inceneriscono il passato per far posto al presente, accesi già in epoca romana in onore di Marte, dio dell’agricoltura e della guerra, per salutare quel che allora era l’inizio del nuovo anno, bruciando ciò che restava del vecchio raccolto.
Nel Medioevo le fogheracce mescolarono amabilmente quello strano sentore di ritualità arcana, un po’ scaramantica ed un po’ pagana, sotto la maschera farlocca di una ricorrenza religiosa, eppure ancora pronta ad ingraziarsi i futuri raccolti della bella stagione con questi fuochi portafortuna. Componenti appunto, strettamente pagane che attraversarono indisturbate il Medioevo, epoca cristiana per eccellenza, per giungere infine ai nostri giorni in un rosario di fiamme ardenti accese sulla costa e nell’entroterra.
Celebre quella immortalata da Fellini in Piazza Tre Martiri nel film Amarcord, con l’immancabile uccisione della “vecchia” o meglio “Segavecchia”, un fantoccio che raffigura una vecchia, pieno di confetti, frutta secca, o moneta, distribuiti a bambini e ragazzi e infine bruciato, metafora di una terra fertile pronta a elargire con generosità i suoi frutti, dopo lo sterile inverno.
Ricordiamo la fogheraccia di Rimini Marina Centro accesa dalle ore 18.00 sulla spiaggia antistante il porto, vicino alle bancarelle del caratteristico mercatino; quella di Viserba, che dalle ore 20.30 sulla spiaggia del bagno 31 accompagnerà la musica delle band in concerto sul lungomare e in Piazza Pascoli, pesce e piadina distribuiti gratuitamente ai passanti; quella di Gemmano che parte in Piazza Roma dalle ore 20.00, quella di Montescudo che dalle ore 21.00 porterà bibite, vino e ciambella per tutti; e per concludere la tradizionale Focherina di San Giuseppe di Poggio Berni, sulla via Santarcangiolese, che dalle ore 21,00 saluterà la primavera tra fiumi di albana, vin brulé, bibite e la tipica ciambella.
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