7 novembre 2010
Le delizie del porcello è una sagra che invita a “fare il porco”, a “smettere il baghino”, come si dice in una tipica espressione romagnola. La festa ripropone, infatti, l’antico rito che si svolgeva nell’aia di ogni casa contadina con l’uccisione del maiale e la lavorazione della carne di maiale eseguita da parte di persone che sanno lavorare molto bene la carne di porco, i cosiddetti “norcini”. La sagra si tiene il 7 novembre nel ridente borgo di Brisighella, in provincia di Ravenna, che fa parte del comprensorio faentino, nella Romagna Toscana. La festa è collocata nello scenario della valle del fiume Lamone, che era la zona di dove si muoveva Stefano Pelloni, detto il “passatore”, perché aveva una barca con la quale traghettava le persone da una sponda all’altra del fiume, che nasce dall’Alpe di San Benedetto, nei pressi del valico di Colla Canaglia a mt 913 slm, e che sfocia, dopo una percorrenza di circa 90 km, nel mare Adriatico fra Comacchio e Ravenna.
Brisighella è il centro più importante della Valle del Lamone, la cittadina è un noto centro termale a 115 mt slm, si tratta di un borgo caratteristico che ha mantenuto nel tempo il suo aspetto tipicamente rinascimentale.
Insomma, si tratta di un appuntamento che offre agli appassionati della buona cucina la possibilità di assaggiare le specialità più gustose della gastronomia romagnola a base di carne di maiale: saporiti ciccioli, profumata coppa di testa, prosciutti dal colore roseo, salsicce e dolce al migliaccio.
Le carni suine saranno preparate e poi vendute da esperti norcini di Brisighella. Presso lo stand gastronomico si potranno gustare piatti freddi o caldi, che vanno dal primo al dolce, tutti a base di carne di maiale, accompagnati da ottimi vini di produzione locale.
Sempre nell’ambito delle manifestazione, i ristoratori locali proporranno, oltre al tipico menù, piatti a base di prodotti “del porcello”.
Questa sagra si ispira, come molte altre iniziative che animano l’autunno brisighellese, ai prodotti tipici e agli usi e costumi che sono peculiari del territorio della valle del Lamone, che come abbiamo detto prima in sede di presentazione dell’evento, è il contesto naturale in cui si colloca l’evento stesso. La sagra denominata “Le delizie del divin porcello”, si riferisce a un rito religioso, tipico del luogo che celebrava S. Antonio Abate, protettore degli animali e in particolare del maiale; nel giorno del “sacrificio” del maiale, ogni casa colonica della Valle del Lamone era in festa, e nell’occasione erano servite a tavola minestre saporite e caratteristici dolci tipici del luogo. In sintesi, quando la tipicità fa la differenza e contraddistingue tutto un territorio.
Le Delizie del porcello di Brisighella
Loading ...