Dal 24 dicembre al 6 gennaio
Modigliana è un paese dell’Appennino faentino, anche se è in provincia di Forlì. Fa parte di quei comuni che si possono definire facenti parte della Romagna-Toscana, quindi siamo in una zona di confine, soggetta a varie contaminazioni culturali.
In piazza Matteotti, si terrà la manifestazione E Zoc ed Nadel, che sarebbe una festa in piazza attorno al fuoco con gustosi assaggi di cibi legati alla tradizione.
Un sintesi, un grande ceppo viene acceso, nella piazza principale del paese e arderà fino all’Epifania. Il rito risale al 274 Dc, quando l’imperatore Aureliano decise che il 25 dicembre si festeggiasse il Sole, quindi il fuoco. Da questo fatto nacque in seguito la tradizione del ceppo natalizio: un pezzo di legno, preferibilmente di quercia, che cadeva per un tempo limitato di 12 giorni in tutte le case. Da come bruciava, si traevano presagi sull’andamento dell’anno. Oggi la manifestazione offre a tutte le persone l’opportunità di scambiarsi gli auguri e trascorrere una serata in allegra compagnia.
Il periodo di svolgimento della festa va dal giorno 24/12/2010 al 06/01/2011, tutti i giorni dalle ore 18.30 alle 23.00.
Il programma della manifestazione è il seguente: alle 18 della vigilia di Natale, nella piazza centrale del paese, si accende un grande fuoco che sarà alimentato fino al giorno dell’Epifania.
Lo scopo è quello di ritrovarsi ogni sera in un ambiente caratterizzato dall’allegria, in compagnia di amici per mangiare ciò che viene offerto dalle varie associazioni e ditte che gestiscono di volta in volta le serate, il tutto cucinato sulle graticole.
E Zoc ed Nadel, è la più antica e seguita manifestazione che si tiene a Modigliana, che è stata inaugurata nel 1976, dai fratelli Vincenzo e Augusto Rabiti, all’epoca gestori del bar Centrale, per riscaldare gli infreddoliti avventori. Da qualche anno la manifestazione è stata presa in consegna dalla pro Loco che ne cura la parte organizzativa, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e la protezione civile.
E Zoc ad Nadel, è anche un momento di alta generosità: istituti di credito, associazioni, artigiani, aziende agricole e tanti altri offrono ai passanti locali e avventori di passaggio, il menù tipico delle colline forlivesi, minestre varie, carne alla griglia, pane e sangiovese a volontà, assaggi gratuiti di salsiccia, pancetta, castrato, polenta, fagioli con le cotiche, ceci, dolci e vin brulè.
Ogni edizione del “zocco” prevede la distribuzione di una tazza commemorativa detta “tazzotto”, insomma. Si tratta proprio di una cosa da non perdere!